Chiesa Parrocchiale
di Roccabianca
Testi di Fabio Briganti |
Uno studio articolato dell'edificio e degli arredi è ancora di là da venire e quì pertanto si tenterà solo di fornire una traccia per una prima lettura del monumento Le tappe fondamentali della storia della Chiesa di Roccabianca sono tre e tutte poste sul finire di altrettanti Secoli e Idee che hanno segnato l'0ccidente, per cui non l'originalità è quì rappresentata, ma la maturità (o crisi a seconda dei punti di vista) del Rinascimento, del Barocco e dell'Illuminismo. Edificata a partire dal 1576 e terminata l'anno appresso L'Architettura è romanica di "maniera", con ampia facciata articolata da doppie lesene sovrapposte, rosone centrale e due finestre con arco a tutto sesto. Del tutto, recentemente sono state riportate in luce due nicchie laterali che contribuiscono a movimentarne lo sfondo. Internamente un'ampia navata centrale con volta a crociera dirige lo sguardo verso il presbiterio, dove secondo le direttive del Concilio tridentino, spicca in primo piano l?Altar Maggiore. Sul fondo, privo di abside,a dar luce al Coro due vetrate. L'orientamento dell'edificio è quello tradizionale secondo l'asse est-ovest, carico di antichissima simbologia (il Cristo veniente e venturo). Appena consacrata dal Vescovo di Parma Ferdinando Farnese il 26 Settembre 1578, la Chiesa doveva apparire come una costruzione armoniosa, con mattoni a facciavista, alta e ampia rispetto al panorama circostante. Di fronte il primo fossato della Rocca e le mura esterne. Per il resto campi coltivati e boschi di latifoglie in particolare roveri ed olmi finpresso il grande Fiume dove fra acqua e terra si confondevano salici, pioppi e canneti.
Nell'insieme la Chiesa, pur semplice, denuncia una certa larghezza di mezzi
pienamente giustificata sia dall'epoca di costruzione nella quale fiorivano le piccole signorie, sia dall'importanza dei committenti, quei Rangoni
cioè che furono imparenntati con alcune delle più grandi famiglie italiane come i Gonzaga. i Farnese e gli Este. Giulio Rangoni, uomo d'arme
(fu eroe a Lepanto) e di lettere, volle il nuovo tempio quì, dove già sorgeva l'oratorio feudale di San Bernardino degli degli Albizzeschi o da
Siena (1380 - 1444) detto "l'Apostolo d'Italia", eretto da Pier Maria Rossi nel 1749.
La titolazione tuttora attuale a San Bartolomeo Apostolo e San Michele Arcangelo titolazione che deriva direttamente daquelle rispettivamente di Arzenoldo
e di Tolarolo che furoni i nuclei originali dell'attuale paese, che traggono a loro volta origine dal monastero benedettino di S. Bartolomeo di Linari
in Lunigiana (Passodel Lagastrello -MS) il primo e dalle lotte contro l'arianesimo dopo l'invasione
longobarda (569 - 572) il secondo. Del Rossi oggi non vi è traccia all'interno della Chiesa, a meno che non si possa atttribuire a
quell'epoca il bellissimo piede della Vasca Battesimale ^ torna su ^ |
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